Panorami delle Limentre

Panorami delle Limentre

Le strade che si propagano lungo le dorsali offrono panorami spiccatamente appenninici insoliti persino per chi è abituato a percorrere i profili montani di queste zone. La traccia è l’ultimo itinerario di Volume I ed esplora l’antico paesaggio delle Limentre, procedendo su strade asfaltate con alcuni lunghi tratti di sterrati ad alte quote.

Sterrato: 40%
Bici consigliata: Gravel, copertoni da 38mm tassellati.
Periodo consigliato: da Maggio a Ottobre compresi. Evitare nei giorni piovosi.

Gavigno e i suoi secolari castagni immersi nelle dorsali montane
Case in pietra nell'abitato di Fossato, Comune di Cantagallo.

La prima salita andando verso il paese di Badi è aggressiva, ma abbastanza breve per godersi i tratti successivi di discesa intervallati dalle lievi pendenze. La prima vera ascesa arriva al Passo Lentula-Fossato, in tempi meno remoti sede doganale tra Stato Pontificio e Toscana, leggenda vuole che presso il valico Spartaco sconfisse Roma nel 72 a.C.

Relegata allo studio di associazioni culturali locali, la dimensione a nostro avviso magica dell’area delle Limentre parte proprio dal nome suggestivo di derivazione greco-latina e dai toponimi che troviamo sul percorso.

Gavigno e la sua chiesa antichissima.

Continuando a salire sarete circondati dalle bellissime alture del monte delle Scalette che ci accompagnerà fino al Tabernacolo di Gavigno, una struttura settecentesca probabilmente rifugio per viandanti e camminatori.

Per raggiungere Vernio si scende su una asfaltata super panoramica dove la vista spazia sulla Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo e sui monti della Val Bisenzio.

Il vero highlight del giro è la salita all‘Alpe di Cavarzano. Dal paese di Vernio si riprende l’ascesa, lunga e costante, verso il passo della giornata. Salendo si attraversa il meglio del territorio: se all’inizio incontriamo paesi abitati, i segni della civiltà ci abbandonano man mano. Attraverseremo uno splendido castagneto mentre la strada si farà sempre più deteriorata fino a diventare una vera e propria carrareccia di crinale, accompagnata dalle rupi rocciose di arenaria e da tutto l’orizzonte montano circostante, tra il Poggio delle Vecchiette e il Monte della Scoperta.

Castagneto nella salita verso l'Alpe di Cavarzano.

Importante/Nota bene bene/Tatuarselo: fate rifornimento d’acqua a Vernio, perché fin quasi al passo di Cavarzano non ne troverete. Dall’agosto 2021 esiste una fontana di acqua freschissima lungo la sterrata verso l’Alpe, ma è molto avanti nel percorso e vi consigliamo caldamente di fare scorte prima, onde evitare grandi sofferenze, patimenti e smarrimenti interiori.

L’ultimo strappo tosto è il tratto di sentiero verso Poggio delle Vecchiette. La sterrata diventa un sentiero in salita dalle pendenze importanti e dal fondo piuttosto sconnesso, ma è l’ultima salita del giro a 1280 metri sul livello del mare. La discesa fino al lago Brasimone ha un fondo impegnativo, fattibile con una gravel, purché si abbia un minimo di manico sullo scassato. Scenderemo sulla forestale fino alle rive del lago, dove la ghiaia diventerà di nuovo una strada asfaltata fino a Serra dello Zanchetto, uno dei punti panoramici più suggestivi di tutta la vallata.

Monte della Scoperta
Serra dello Zanchetto e la chiesa di Bargi