Winter Line

Winter Line

“Fegato e cipolle” sembra strano, ma qui è un binomio di casa. Non tanto per un presunto piatto tipico locale, quanto perché nell’ottobre del ’44 Livergnano doveva sembrare un nome fin troppo complicato per i battaglioni americani, che per riuscire a pronunciarlo quasi correttamente, sono dovuti ricorrere ad un’assonanza pescando qua e là dai termini di casa.

Sterrato: 30%
Bici consigliata: Gravel, copertoni da 35mm tassellati.
Periodo consigliato: da Aprile a Ottobre compresi. Evitare nei giorni piovosi.

Doveva sembrare davvero strano agli abitanti sentire il nome storpiato in Liver Onions, quanto almeno dovesse risultare divertente per gli Americani che un piccolo paese in Italia, incastonato su una parete rocciosa, suonasse come un piatto povero dal sapore brusco.

Bando alle ciance, Winter Line è qui un percorso di 108 chilometri sul primissimissimissimo Appennino bolognese, che percorre alcuni dei luoghi decisivi per la fine della Campagna d’Italia durante il secondo conflitto mondiale. Avrete un modesto dislivello di 2000 metri, perché certe bellezze vanno raggiunte, ahimé, con un po’ di fatica.

Il percorso prevede un’inizio in asfalto, intervallato dalla gravellosa strada comunale S. Leo, che ci porterà dritti dritti a Monterenzio. Dopo i brevi tornanti di via Cereto, imboccheremo la sterrata di Via Monte delle Formiche, dove nei pressi del Santuario ogni anno intorno all’8 settembre possiamo assistere all’ultimo volo della Myrmica Scabrinodis.

Lungo tutto Winter Line godrete di un panorama inusuale, per via dei dolci e tenui crinali a coltivi tra la valle dell’Idice e il torrente Zena. Da qui godiamo della vista delle alture del Contrafforte Pliocenico dove troveremo Livergnano, piccolo paese ricostruito dopo la II Guerra Mondiale e raggiungibile da via di Bortignano. Proprio qui si può visitare su prenotazione il bellissimo museo della Linea Gotica: il Winter Line Museum. Se da fuori sembra un banalissimo garage, l’interno è una suggestiva grotta nel cui spazio Umberto Magnani ha raccolto nel tempo una miriade di materiale bellico trovato proprio in queste zone.

La veloce discesa sullo sterrato di via dei Laghi durerà un attimo, giusto il tempo di tirare il fiato prima di scalare i tornanti che porteranno tra i sentieri di Monte del Frate. Affronteremo qui uno dei tratti più celebri della Via degli Dei prima di tornare a valle e chiedervi l’ultimo sforzo. Risaliremo la ripida via Sant’Antonio, ma sarà l’ultimo strappo per godersi la divertente discesa di via Munarino tutta in sterrato e tornare a valle.